FORLÌ - Di antichi duelli cavallereschi resta traccia in un'espressione della lingua italiana che è lo "sfidarsi a cappa e spada". Quello stesso spirito di cavalleria e di sfida, anche se in termini decisamente più amichevoli, è recentemente rivissuto nei combattenti per il titolo ai campionati nazionali di scherma storica svoltisi dall'8 al 10 maggio a Sportilia, in provincia di Forlì. Diverse specialità rappresentate, per un panorama che va dalla spada sola alla spada e daga e dalla spada accompagnata da scudi come la "rotella" e il "brocchiero" fino al combattimento con le lance (che si definisce all'arma in asta). Sicuramente qualcosa di molto più elaborato di un combattimento di spade col mantello arrotolato intorno al braccio per difendersi dagli attacchi...
Marco Rubboli, responsabile regionale Uisp del sottosettore "Scherma antica" e dirigente della storica sala d'arme Achille Marozzo, ha avuto un ruolo centrale nell'organizzazione di questo evento.
Come si può giudicare l'esito di quest'avventura?
"Sicuramente in maniera positiva. Abbiamo avuto numerose associazioni presenti per un totale di 104 iscritti. Tutte le gare si sono svolte con grande correttezza e partecipazione di conseguenza ci riteniamo molto soddisfatti. Il buon risultato di questa esperienza e lo sviluppo di questo settore ci stanno spingendo, inoltre, a mettere in cantiere nuove proposte, come quella di allargare le ricostruzioni storiche anche ad altri periodi precedenti il Medioevo".
Cosa dire in merito alla partecipazione del pubblico?
"Beh, diciamo che quello è un campo in cui bisogna fare ancora dei grossi passi in avanti, magari portando manifestazioni simili nelle città e in mezzo alla gente".
Qual è il tuo giudizio sul livello tecnico della competizione?
"In crescita. Stiamo assistendo negli anni ad una costante evoluzione, a nostra avviso fisiologica e dovuta all'aumento del numero di persone che hanno deciso di dedicarsi a quest'attività, aprendosi di volta in volta a discipline sempre più affascinanti. E se ciò accade, mi piace ricordarlo, è grazie alla crescita delle associazioni che aderiscono al nostro settore".
Parlando di scherma antica passano per la testa diverse suggestioni, tra cui quella di cavalieri erranti votati alla virtù...
"E in effetti bisogna dire che cavalleria e compostezza sono una costante di simili manifestazioni. Il nostro regolamento prevede infatti che non ci siano esultanze smodate dopo una vittoria o un colpo portato. Inoltre nel nostro approccio a questa disciplina è fondamentale segnalare sempre i colpi ricevuti dagli avversari mentre è vietato segnalare quelli da noi portati. Si tratta di un modo più corretto e amichevole di vedere la scherma, che rimane molto condiviso anche di fronte all'allargamento dei praticanti".
E in questo mondo di cavalieri che dire della presenza delle donne?
"Possiamo dire che c'è un'agguerrita minoranza di donne, tra cui alcune con un ottimo livello tecnico. In questo campionato, infatti, molte di loro hanno passato le eliminatorie battendo i colleghi uomini. E a questo punto devo ricordare che le nostre competizioni sono tutte miste, cosa che va bene tanto ai ragazzi che alle ragazze. Perché non è di tutti i giorni la possibilità di confrontarsi alla pari in un contesto unico ed egualitario".
Qual è il prossimo appuntamento del settore scherma?
"Adesso ci aspetta verso la fine di maggio il primo campionato nazionale Uisp di scherma filippina, che negli anni passati si svolgeva solo a livello della regione Emilia Romagna con la partecipazione di alcune scuole delle Marche. Questo sarà quindi il primo evento unificante a livello nazionale di questo settore Uisp".